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APPROFONDIMENTI

Cosa ci spinge a mangiare?

L’organismo presenta dei meccanismi di controllo omeostatico, cioè la tendenza a ristabilire l’equilibrio chimico-fisico interno nonostante le variazioni esterne. Ma l’aspetto psicologico non va trascurato.

La spinta che ci viene fornita verso l’atto del mangiare ci riporta alla teoria della “drive reduction” che suggerisce che l’uomo è guidato da bisogni fisiologici, i quali portano a stati motivazionali chiamati “drives”. Anche la “teoria dell’incentivo positivo” interviene; lo stimolo che porta all’atto dell’introduzione di cibo è il piacere anticipato del mangiare e al grado di piacere anticipato segue l’azione…

Purtroppo nella società odierna la fame non è intesa come necessità di nutrirsi, ma come piacere, e il volere prevale sul senso di sazietà perché spinto dalla novità.

Il gradimento è qualcosa di irresistibile ed è un componente essenziale del sistema di ricompensa che regola il comportamento alimentare. Il piacere anticipatorio è un importante stimolo a mangiare ed è determinato dalle qualità organolettiche degli alimenti.

L’azione del mangiare è sotto il controllo della dopamina che induce euforia e piacere, mentre la serotonina ha un ruolo fondamentale nell’autocontrollo. Il tutto ha portato però ad una contraddizione, il piacere immediato e la rinuncia all’immediato per una ricompensa futura: salute, longevità e bellezza…

I determinanti delle attuali tendenze alimentari sono fattori innati, associati spesso a percezioni visive, apprendimento accidentale ed eventuale familiarità.

Gli uomini “geneticamente” sono stati selezionati per far fronte a periodi di carestia e da qui la capacità di assimilare rapidamente grandi quantità di cibo, ma in una società in cui la raccolta e la caccia è stata sostituita dai supermercati, l’abbondanza e la facile reperibilità di alimenti e di cibi complessi e ricchi di grassi dannosi è divenuto un problema.

L’immediato è più allettante, i vantaggi si nascondono nel futuro e ciò che aiuta a provare sollievo, in una società in cui regna lo stress, è la gratificazione data dal cibo.

A questo si aggiunge una maggiore sedentarietà e minore attività fisica causata da una eccessiva disponibilità di mezzi.

Lascio a voi la riflessione…

Quali le possibili conseguenze?

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